Un altro importante contributo. L’intervista all’On. Selva durante il Family Day
“Vergognoso, irresponsabile e indegno”. E’ questo il velato commento del ministro della Salute Livia Turco in merito al finto malore del senatore di An, Gustavo Selva. Per raggiungere gli studi de La7, in tempo per la trasmissione, l’ottantenne senatore, ha sfruttato un espediente molto simpatico, “un trucco da vecchio giornalista”, come candidamente ha fatto sapere in diretta televisiva. Ha chiamato un ambulanza e si è fatto trasportare in Via Nogaro, dal suo presunto cardiologo, in realtà la sede de La7. Ma che colpa ne aveva lui se tutto il centro di Roma era bloccato a causa della presenza del Presidente americano Bush? Dopo avere cercato di convincere gli agenti di Polizia a lasciarlo passare e non essendo riuscito nel suo intento, l’onorevole non ha avuto altra scelta che cercare strade alternative. Ed è in quel momento che ha avuto il colpo di genio del finto malore. Non poteva certo giungere in ritardo ad un importante dibattito televisivo. Peccato che non sia stato colto da un colpo di genio anche quando ha dichiarato vanesio di avere aggirato il blocco con questo trucchetto. Ora, nel caso in cui la vicenda venisse confermata dal 118, rischia “un esposto alla procura della Repubblica per tutti i reati che si possono configurare e per richiesta danni“, ha tuonato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Ma la cosa che rimarrà impressa nella mente collettiva e che farà discutere per mesi gli avventori di ogni bar dello stivale, è l’intervento incredibilmente a proposito e condivisibile dell’onorevole Calderoni “Un gesto sconsiderato. E’ chiaro che non si deve mai augurare del male a nessuno ma nel caso di Selva forse la legge del contrappasso non ci starebbe poi così male. Non vorrei cioè che il giorno in cui lui si dovesse sentire male sul serio, l’ambulanza che potrebbe salvarlo fosse impiegata per trasportare il politico di turno, esattamente come ha fatto lui ieri“. Selva è riuscito là dove tanti prima di lui hanno inesorabilmente fallito.
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