Finalmente il Milan ha comprato Ronaldinho e forse così la nostra vita potrà andare avanti. Non se ne poteva più di vedere quel musetto da castoro travestito da rapper su ogni giornale o su ogni sito internet, tutti i giorni inesorabilmente, come una condanna da scontare. Già per questo ci basta la faccia di Galliani, che negli ultimi due anni mi era quasi diventato simpatico con quel grugno triste e le spalle chine, un Igor seppellito dai dispiaceri e dalle sconfitte.
Con l’avvento del tanto sospirato Ronaldinho il destino del Milan sembra essere cambiato, da grande squadra in declino a team osannato sulla stampa di mezzo mondo. Una virata verso l’eternità. Quella persa negli ultimi anni al cospetto dei cugini eterni iellati dell’Inter. Un bel assegno da 22,5 milioni di euro più alcuni bonus se il Milan si qualificherà alla Champions League ed il grande campione del Barça è atterrato sotto la Madonnina. Pimpante e sorridente.
Beato lui.
Io intanto cerco di imitare l’espressione di Galliani, mentre Cambiasso sorprende Dida impaperato e consente all’Inter di battere il Milan 2-1, pensando al costo della benzina che oggi ha toccato quota 1,558 euro/lt, al fatto che l’inflazione è salita a Giugno al 3,8 per cento portandosi ai massimi dal luglio 1996 e che, se continuiamo così, presto l’Italia tornerà ad avere tante belle centrali nucleari.
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