Chi giudica i Giudici che giudicano Berlusconi?
Ricordate la lettera aperta del giudice della consulta, Luigi Mazzella che con l’altro giudice costituzionale era stato sorpreso con le mani nella marmellata, cioè a cena con silvio, alfano, letta e compagni di merende?
“Siamo oggetto di barbarie….la polizia fascista è ancora all’opera…. Ti inviterò ancora…” gran polverone in Parlamento dove Elio Vito con notevole sprezzo del ridicolo affermò che in quella cena non si parlò del Lodo Alfano (di cui la consulta deve giudicarne la legittimità) un’impervia uscita del Silenziatore del Quirinale che invitò a non tiraelo dentro, poi più nulla.
In precedenza c’era stato il caso Mills dove i giudici avevano non solo ribadito la falsa testimonianza e la corruzione di un testimone, ma pure la corruzione di alcuni giudici che con la loro sentenza permisero a Berlusconi & Previti di sfilare la Mondadori a De Benedetti.
Col clamore del caso Noemi, saltò fuori che il padre Vito Letizia aveva pendente da dodici anni una causa mai andata in giudizio perché nell’udienza preliminare era stato commesso un errore di notifica, l’udienza rimandata e buonanotte al secchio.
Dopo la clamorosa scoperta, parlò il presidente del tribunale stracciandosi le vesti, promuovendo un’inchiesta, promettendo che non l’avrebbero fatta franca.
Si calmarono le acque e uscì uno striminzito comunicato in cui si diceva che i reati, con le nuove norme, andavano considerati prescritti. Amen
Un inciso che va fuori tema: lo stesso sta capitando al processo per i quindici anni di emergenza rifiuti di Bassolino. Quindici anni vedono un po’ tutti i governi coinvolti. L’inchiesta si chiuse nel 2000, imputati di reato Bassolino e Impregilo,
prossima destinazione: prescrizione.
Un giudice che come pretore si occupò dell’Affare Mondadori, favorendo sfacciatamente il Cavaliere, è quella Maria Rosaria Grossi, che è stata sospesa dalla direzione del Tribunale Fallimentare di Milano con l’accusa di concussione e istigazione alla corruzione. Questo giudice assegnò anche i terreni di un fallimento sardo alla società che fa a capo a Berlusconi e che potè quindi annetterne la proprietà confinante con villa Certosa. Lo stesso giudice nel 2005 pilotò la cessione della fallita Radio 105 alla Mondadori. E i giudici si stanno chiedendo come ha potuto comprare gli otto immobili in centro a Milano comparsi misteriosamente tra le sue proprietà.
È di qualche giorno fa l’ultima coincidenza:
Alessio Quaranta è diventato capo dell’Aviazione Civile, mentre il padre Alfonso è il giudice costituzionale che con il suo voto ha permesso al ministro Matteoli di farla franca su una vecchia questione di quando era ministro per l’ambiente.
Coincidenza? Può darsi.
Però, come diceva quella testa d’uovo di Poirot, una coincidenza è solo una coincidenza, due coincidenze sono due coincidenze, tre coincidenze sono un indizio, e io qui ne ho elencate solo sei, ma chissà quante altre mi sono sfuggite…
Allora che fare? Sarà il caso di rivolgersi alla comunità europea per chiedere se ci sarà un Giudice a Berlino?
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due delinquenti giudici hanno preso la mazzetta di soldi e mi hanno rovinato la vita .
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AL DIRETTORE DEL SITO
Alla fine delle lunghe indagini sul mio conto, tutte le accuse di corruzione avanzate dei miei colleghi, che ho denunziato per calunnia e false dicharazioni al PM, si sono rivelate del tutto infondate. Il PM aveva chiesto l’archiviazione per tutti i reati ascittim ed il GIP ha imposto l’imputazine ooatta per il solo reato di istigazioe alla corruzione fondato solo sulle dichiarazoni di un unico teste, ritenuo inattedibile dal PM. e, ha chiesto l’archiviazione per i due reati ascrittile e che il GIP dott. Gurini ha accolto la richiesta per il reato di abuso d’ufficio, fissando udienza per discutere dell’archiviazione anche del reato di tentata concussione. Quanto ai presunti rapporti con Belusconi, preciso che il provvedimento del 1990 non è stato neppure impugnato da chi si riteneva dannggiato. Preciso che l’assegnazione di Radio 101 a Mondadori (ed il relativo prezzo) era stata decisa dalla Procura della Repubblica all’esito di una gara telematica e che la mia partecipazione alle trattative quale garante delle procedure danneggiate dalla dott.ssa Gocini (portatrici di un interesse contrapposto a quello di Mondadori) si riferiva non alla vendita, ma ad un accordo collaterale di natura transattiva volto esclusivamente a fare pervenire il corrispettivo della vendita alle procedure ed era stata voluta dal presidente della sezione fallimentare di Milano. Quanto ai terreni adiacenti a Villa Certosa, un Collegio composto da tre giudici, e non io sola, decise all’unanimità che la società Arcado, che aveva proposto ai creditori un concordato falimentare, restasse proprietaria dei suoi beni. Sia io che il Tribunale di Milano siamo completamente estranei ai passaggi successivi dei terreni”.
Mi auguro di non essere costretta a chiedere un provvedimento della Polizia Postale che disponga la tempestiva pubblicazione del comunicato di rettifica in testa di pagina e con le stesse caratteristiche tipografiche dell’articolo cui si riferisce.
Con ogni più ampia riserva di agire per il risarcimento dei gravissimi danni arrecatimi con il vostro pezzo pieno di notizie false e tendenziose.
MariaRosaria Grossi