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Al via il V Forum mondiale dell’Acqua: bene comune o merce?

di Aldo 16 marzo 2009

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DUE NOTIZIE CHE NON LEGGERETE SUI GIORNALI

Premessa:
Ormai lo sapete come funziona: a furia di insistere su un argomento scomodo, poi il Web si ribella e dall’indifferenza passa all’insulto. Capitò a quel povero disgraziato che scriveva ogni giorno sul SIGNORAGGIO e sui pericoli di una crisi economica globale, oggi corro questo rischio tornando sull’ acqua potabile.

Primo punto: perché non leggerete queste notizie sui nostri quotidiani? (io mi occupo nei nostri, gli altri non so), secondo me – ripeto secondo me, è un’impressione soggettiva – ci sono in gioco enormi interessi e le proprietà dei quotidiani partecipano a questa segreta spartizione. I governi – TUTTI I GOVERNI – che si sono succeduti hanno partecipato a questo progetto il cui ultimo atto è stato il 6 di Agosto 2008 quando il Parlamento Italiano ha votato la Legge 133 che all‘art. 23 bis, che impone a tutti gli amministratori locali del nostro paese, di privatizzare tutti i servizi pubblici locali: servizi Idrici compresi. Con ciò, tutta l’acqua potabile italiana viene privatizzata. Passa cioè dall’essere definita un bene pubblico all’essere dichiarata una merce.

ORA LE NOTIZIE
Presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Milano, il 12 Marzo scorso, il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua ha organizzato un incontro per discutere non solo la situazione attuale, ma il pericolo che il Quinto Forum Mondiale che si è aperto oggi ad Istabul, potesse sancire che l’acqua è una merce. Pericolo reale e tangibile, visti gli interessi in gioco.

acquaSECONDA NOTIZIA

Si apre OGGI a Istanbul il Quinto Forum Mondiale dell’Acqua (World Water Forum), la più grande manifestazione relativa alla risorsa acqua, che si terrà in Turchia fino al 22 marzo, con l’obiettivo di inserire la crisi idrica mondiale nell’agenda internazionale. Il Forum, che ha cadenza triennale, riunisce esponenti di tutti i campi per trovare soluzioni sostenibili alle sfide idriche mondiali. Oltre 3.000 le organizzazioni partecipanti e oltre 10.000 i convegnisti che si incontreranno a Istanbul.

– Entro il 2030 quasi la metà della popolazione mondiale vivrà in zone con carenza d’acqua. A sottoscrivere lo scenario è il rapporto ‘L’Acqua in un Mondo in Trasformazione‘ redatto da oltre due dozzine di istituzioni dell’Onu.

Questa seconda notizia l’ho presa pari pari dalla notizia d’agenzia ADN Kronos ma nessun quotidiano l’ha riportata.
Io non posso far altro che mandare in giro queste povere noterelle, sperando che i miei amici facciano altrettanto.
Almeno finchè cominceranno gli insulti…

http://www.giornalismi.info/aldovincent

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