E se Filippo Pappalardi fosse innocente e non centrasse niente con la morte dei propri figli Ciccio e Tore? Di certo non vince il premio di ‘Miglior padre di Gravina’ e neanche di ‘Personaggio più simpatico dell’anno’, ma non per questo deve pagare in carcere ed, ora agli arresti domiciliari, per qualcosa che non ha commesso. La decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari Giulia Romanazzi apre a tanti interrogativi senza risposta e concede un fianco a chi ha sempre sostenuto l’innocenza di questo poveraccio un po’ manesco e poco incline all’attenzione nei confronti della propria prole.
Ma essere indicato come mostre ed assassino dei figli è tutto un altro paio di maniche. Ed il fatto che il gip abbia mutato l’accusa nei confronti di Pappalardi da sequestro di persona e occultamento di cadavere ad abbandono seguito da morte (articolo 591 comma 3 del codice penale) dà adito a tante considerazioni. Quella della giustificazione per un errore giudiziario è una di queste e sicuramente la più incline ad essere criticata dal solito ciarpame squittante di politicanti perbenisti.
E’ più facile accusare un omuncolo che non ci sta simpatico, che trattava male i figli, che aveva una vita disastrata e piena di ombre, che considerarlo un padre come tanti altri, al quale sono morti i figli perché li aveva lasciati uscire in cortile. Probabilmente questi ragazzi erano lasciati soli e seguiti molto meno di quello che sarebbe richiesto alla loro età ma da qui ad averli ammazzati di strada ne corre.
Io non so qual è la verità e quello che realmente è successo, e francamente ho sempre pensato, come tanti, che un po’ due genitori così se la sono cercata ma nascondersi dietro a delle leggi per camuffare un probabile errore investigativo e giudiziario mi pare una tale bassezza che non può essere taciuta. Sotto sotto il messaggio che trapela e che può essere colto è che ognuno di noi ogni volta che lascia uscire i propri figli in cortile o nel parco vicino a casa rischia la galera perché li ‘ha abbandonati’. Non fate uscire i vostri figli, per favore, che non si sa mai!
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