Non basta lo strazio per una figlia in stato vegetativo da più di 16 anni, l’accanimento mediatico, la difficoltà di rispettare il volere, benché sacrosanto, della propria figlia, adesso ci si devono mettere anche i rimpalli ed i giochi di potere tra il Governo e la magistratura sulla strada di Peppino Englaro. Peppino lotta da anni per staccare il sondino dell’alimentazione alla figlia Eluana, in stato di coma dal 1992, e seguire le indicazioni che lei aveva fornito nel caso si verificasse una situazione di questo tipo, e quando finalmente sembrava arrivata la parola fine a questa straziante vicenda (grazie alla sentenza definitiva della Cassazione), per una famiglia che comunque deve dire addio all’amata figlia, arriva lo stop dal Ministro del Welfare Sacconi.
Con un colpo da maestro, il caro Sacconi ha firmato un atto di indirizzo, distribuito in tutte le regioni, in cui stabilisce che non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale interrompere la nutrizione e l’idratazione delle persone in stato vegetativo persistente (palesemente fatto per il caso di Eluana Englaro). In pratica impedisce alla clinica “Città di Udine” che doveva accogliere Eluana di procedere, ed arriva a “minacciare la sospensione dell’attività in accreditamento con il Servizio Nazionale” come spiega Claudio Riccobon, amministratore delegato della Clinica.“Una struttura sanitaria – prosegue l’ad – su base volontaria ed in forma gratuita si rende disponibile a dare applicazione ad un decreto di Corte d’Appello, ratificato dalla Corte di Cassazione, ormai inoppugnabile e definitivo, ed un ministro della Repubblica cosa fa? Lancia intimidazioni”.
Anche la Corte di Cassazione è intervenuta in merito, ricordando come questo atto del Ministro non possa “vanificare in nessun modo, gli effetti di una sentenza esecutiva come quella con la quale la Corte d’appello di Milano ha autorizzato il distacco del sondino che alimenta Eluana Englaro”.
Mi dispiace Sacconi. Oltre a non ottenere, con tutta probabilità, quello che voleva, ha fatto anche una figura ignobile e meschina. E ha continuato a salassare una famiglia ormai allo stremo. A volte è meglio pensare prima di agire. Oppure non lasciare nulla di scritto e, il giorno seguente, smentire. Non ha proprio imparato nulla.
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