Soliti personaggi della storia: il sindaco leghista, ‘Lo sceriffo’, gli immigrati ‘Sporchi, cattivi, e, solo in questa occasione, sciupafemmine’, un provvedimento, per alcuni legittimo, per altri una vera fregnaccia, e un sacco di dichiarazioni di ogni genere sull’argomento. Trama della storia: il sindaco di Caravaggio, paese di 15 mila abitanti in provincia di Bergamo, noto per il santuario e per aver dato i natali al pittore Michelangelo Merisi, tale Giuseppe Prevedini, ha emesso un provvedimento in base al quale lo straniero (donna o uomo che dir si voglia) che vuole sposarsi nel suo comune deve presentare anche il permesso di soggiorno. In pratica gli extracomunitari illegali in Italia non possono contrarre un matrimonio con un cittadino italiano. “C’è una legge che mi impone di denunciare i clandestini e un’altra che dà loro la facoltà di sposarsi: non vi pare assurdo?”. E come si fa a dargli torto e bollare la decisione come ‘illegittima e xenofoba’ come invece ha fatto il consigliere regionale dei Verdi, Marcello Saponaro? Forse basterebbe solo prendere tale provvedimento per quello che è, la solita mossa populista tipica del sindaco sceriffo del Nord di turno, che alza tanto polverone e non risolve nulla. A Caravaggio, dati alla mano, negli ultimi tre mesi sono stati solo tre i casi di matrimoni misti ritenuti sospetti. E’ probabile, quindi, che questo provvedimento risolverà il problema dell’immigrazione nel bergamasco, e nell’Italia intera, ed il nome di Caravaggio rimarrà nella storia non più per il Merisi ma per il Prevedini. Probabilmente alla voce Caravaggio, su Wikipedia, la modifica sarà già stata apportata mentre io scrivo.
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Niente matrimoni misti senza il permesso di soggiorno
11 dicembre 2007
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