Berlusconi: senza un attimo di tregua
Alzi la mano chi ce la fa. Non è passato nemmeno un giorno dal Papi Papi con lo squallido Vespa e il controsquallido Santoro, ed ecco riparte la giostra con le proteste della Finlandia, che il nostro presidente del coniglio ha più volte denigrato, prima con la premier racchiona che lui ha dovuto corteggiare per portare a Parma – dove si mangia bene, mica come i finlandesi – un sacrosanto controllo alimentare europeo. Ora dice che quando ha visto una loro chiesa del settecento voleva buttarla giù. Bravo, anch’io. Ma le butterei giù TUTTE e ci farei parcheggi, pensa tu.
Solo che sembra che il presidente un po’ confuso non sia mai stato in Finlandia, ricostruendo il suo iter pare che la chiesa l’abbia vista in Islanda, il colbacco l’abbia indossato nella dacia di quel gran figlio di Putin e la barzelletta sulle suore l’abbia detta a San Pietroburgo.
appropò
«Oggi si realizza un sogno che io personalmente ho inseguito per quindici anni e che prima di me era già stato il traguardo di un amico che si chiama Bettino Craxi»
Frase criptica di Berlusconi in visita ad Alemanno. Ormai non ci dormiamo di notte chiedendoci: cosa auspicava Craxi? Un sindaco di Roma fascista? Una visita da capo di governo col capello trapiantato? Un discorso dal balcone? Mah
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«Amo la Finlandia e le finlandesi… purché abbiamo compiuto diciotto anni eh…».
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